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"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

lunedì 8 dicembre 2008

Di nuovo Dionigi, il "Cattocomunista"

Dionigi Tettamanzi ne ha fatta un'altra delle sue! Si fosse limitato a chiedere soldi per le scuole cattoliche, o a dire che cosa si deve fare nel caso di Eluana, o a dire che bisogna lasciare che gli Stati siano rispettati nella loro libertà di considerare l'omosessualità come reato penale ed eventualmente a punirlo con la morte, o a dire che i disabili hanno sì diritti, ma essi sono subordinati a quelli dei feti disabili... se avesse parlato su questo la destra si sarebbe inchinata ossequiente. Ma fare le pulci all'animo razzista della Lega, questo no, non s'ha da fare. E allora fornisco prima un panorama delle reazioni e poi il testo del "Discorso di Sant'Ambrogio" pronunciato dal Card. Tettamanzi, come è tradizione, durante i Primi Vespri del Santo, la sera, anticipando, del 5 dicembre nella Basilica ormai abituata a sentir risuonare parole forti di Vangelo. dwf

DALLA TOMBA DI MAGGIOLINI PARTÌ UN “TONTO” A TETTAMANZI di Elsa Franscini da Il Padano.com.
Milàn – Purtroppo per noi ma certamente per sua fortuna mons. Alessandro Maggiolini, che ci ha lasciato da poco, si trova in paradiso, altrimenti nessuno avrebbe risparmiato al cardinale Dionigi Tettamanzi un sonante “tonto!”. Fu questa l’espressione che il compianto vescovo di Como indirizzò ai progressisti Padri Somaschi di Albate (Co) che avevano concesso una palestra ai maomettani perché la usassero come moschea: “Coi reprobi si può discutere – aveva detto Maggiolini - coi tonti no”. L’arcivescovo di Milano, nel tradizionale Discorso alla città pronunciato venerdì sera nella basilica di Sant'Ambrogio davanti a tutte le autorità, ha auspicato che ai seguaci di Allah venga concesso ben più di una palestra: “Abbiamo bisogno – ha detto - di luoghi di preghiera in tutti i quartieri della città. Ne hanno un bisogno ancora più urgente le persone che appartengono a religioni diverse da quella cristiana, in particolare l'Islam”.
MILLENARI NEMICI. Maggiolini si sarà rivoltato nella tomba. Tanto più che questo sbracamento davanti ai millenari nemici della Cristianità è avvenuto all’indomani della scoperta di un gruppo di terroristi maomettani che progettavano stragi in caserme, supermercati e pure nel Duomo di Milano. Le parole di Tettamanzi sono state criticate anche dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. L’esponente leghista ha rilevato che "in un momento in cui la Chiesa di Roma è tornata alla sua missione di guida spirituale e di salvaguardia delle tradizioni, abbandonando il piccolo cortile degli intrighi della politica italiana, spiace vedere che il cardinale Tettamanzi si pone come uno degli ultimi baluardi del cattocomunismo".
CATTOCOMUNISMO. "E la cosa – ha aggiunto Calderoli - è ancora più sorprendente e triste perchè un comunismo sconfitto dalla storia ritrova certi schemi di pensiero e certe tramontate bandiere ideologiche come il cattocomunismo proprio tra uomini di Chiesa". Al di là delle interpretazioni politiche, la maggior tristezza per i cattolici milanesi viene sicuramente dal fatto che il discorso pro-islam sia stato pronunciato dalla cattedra di sant’Ambrogio, il santo ritratto spesso con una frusta in mano, cioè il flagello delle eresie e dei nemici della Chiesa.
FIAMME SANTE. Cosa pensasse il patrono di Milano dei luoghi di culto dedicati agli “dei falsi e bugiardi” lo si evince da ciò che, nel 338, scrisse all’imperatore Teodosio, prendendo le parti di un gruppo di cristiani che avevano bruciato una sinagoga e che avrebbero dovuto risarcire gli ebrei: "Io dichiaro di aver dato alle fiamme la sinagoga, sì, sono stato io che ho dato loro l'incarico, perché non ci sia più nessun luogo dove Cristo venga negato... Che cosa è più importante, il mantenimento dell'ordine o il bene della religione?" (Epistulae 40,11). Forse non solo mons. Maggiolini, ma anche sant’Ambrogio avrebbe qualcosa da dire a Dionigi Tettamanzi.


“Cattocomunista" al Cardinale. L’ultima sparata di "Semplificator" Calderoli
da articolo21.info di Giulia Cusumano

"In un momento in cui la Chiesa di Roma è tornata alla sua missione di guida spirituale e di salvaguardia delle tradizioni spiace vedere che Tettamanzi si pone come uno degli ultimi baluardi del cattocomunismo".
Così parlò Calderoli, re della Semplificazione, maestro di pensiero padano, profeta istituzionale passato alla storia per l'invenzione del Porcellum. Semplificator si è turbato per alcune dichiarazioni sull'islam fatte dal Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi durante le celebrazioni di Sant'Ambrogio.
“C'è bisogno di luoghi di preghiera in tutti i quartieri della città: in modo particolare per i fedeli dell'islam" ha detto il Cardinale in un'omelia tutta incentrata su temi delicati e controversi.
Immigrazione, accoglienza, dialogo tra persone che si riconoscono in culture diverse: tutte questioni altamente complesse, dunque indigeste e ingovernabili, per il Ministro amante della semplificazione.
Il discorso del presule arriva a poche ore di distanza dalla individuazione da parte della Digos di due fondamentalisti islamici pronti a sferrare attacchi terroristici nel territorio milanese.
E’ vero: l'episodio ha creato paura, diffidenza, ostilità verso gli immigrati di fede islamica. Ma è proprio contro il rischio di una reazione di chiusura che Tettamanzi ha voluto dire la sua.
"Abbiamo bisogno di iniziative culturali che favoriscano la riflessione, non di provocazioni che suscitano esclusivamente dibattiti sterili".
Un messaggio con destinatari ben precisi, facilmente individuabili in coloro che da un pezzo liquidano un problema delicato come quello dell'accoglienza praticando, con autentico sprezzo del pericolo, un umorismo da bar sport.
Quelle battute sui bingo bongo, che vanno rispediti sugli alberi, nel deserto a parlare con i cammelli, nella giungla tra le scimmie; boutade “geniali”, “folgoranti”, quasi quanto la trovata di portare i suini a passeggio sui terreni destinati alla costruzione di luoghi di culto.
Sentendosi chiamato in causa (secondo forse solo a Borghezio nell'arte della provocazione inutile e amena) Semplificator ha reagito come una mangusta, arrivando a scomodare per il Cardinale Tettamanzi la più ridicola e arrugginita delle accuse; quella di essere un alfiere del cattocomunismo.
Gli va dietro come un'ombra il nuovo "energumeno" dell'oltranzismo , Matteo Salvini, consigliere comunale e deputato leghista in ascesa: "Se la Curia ha soldi e spazi dia pure le moschee agli islamici, ma il Comune non lo farà".
Apparentemente più corretta e conciliante la valutazione degli esponenti di An.
Il Ministro della Difesa La Russa si dichiara a favore della libertà di culto, ma aggiunge: "Questo non vuol dire che nuove moschee possano sorgere ovunque. Si faccia un referendum consultivo con la popolazione del territorio dove si immagina di costruire una nuova moschea".
Geniale il Ministro: se c'è da dare l'ok per una base militare, il parere della popolazione locale non conta (ne sanno qualcosa gli abitanti di Vicenza); se c'è da costruire un luogo di culto, al popolo l’ardua sentenza.
Quando si dice democrazia…

TERRORISMO: COSSIGA SCRIVE A CARD. TETTAMANZI SU NUOVE MOSCHEE

(ASCA) - Roma, 6 dic - Il senatore a vita Francesco Cossiga non condivide la presa di posizione dell'arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi favorevole alla realizzazione di piccole moschee in ogni quartiere di Milano.
E il suo dissenso Cossiga lo affida ad una lettera aperta dal tono fortemente sarcastico. Questo il testo: ''Signor Cardinale, ho letto il suo appello a favore della costruzione di moschee in ogni quartiere di Milano in nome della liberta' religiosa e del 'confronto leale' e del 'dialogo costruttivo' tra la Chiesa Ambrosiana e l'Islam, nel nome dell''Unico Iddio Grande e Misericordioso', Allah, che in arabo vuol dire anche per i cristiani: 'Dio'; in fondo e' meglio che i milanesi adorino Dio anche se secondo il credo islamico e che vadano in moschea, che non lo preghino affatto. Essendo piu' giovane di lei ricordo bene quando Mons. Giovanni Battista Montini, ancora non cardinale, prese l'iniziativa per la raccolta di somme per la costruzione di nuove chiese. Penso che, mutatis mutandis, lei potrebbe cercare di fare qualcosa di simile non per la costruzione di chiese, ma per la costruzione di moschee, perche' unico e' Dio, magari chiedendo che gli imam adottino un rito ambrosiano, frutto di un 'confronto leale' e di un 'dialogo costruttivo', e anche con una traduzione del Corano in meneghino. Qualora non si reperiscano i fondi necessari, sempre un 'confronto leale' e di un 'dialogo costruttivo', la Diocesi di Milano potrebbe cedere alcune delle chiese costruite da Mons. Montini ai musulmani, e magari concedere per alcuni giorni alla settimana lo stesso Duomo di Milano perche' si celebrino i riti islamici, ed anche, perche' no? dare al capo degli Imam di Milano uno spazio nel palazzo arcivescovile per farne la sua sede e la sua residenza, palazzo su cui lasciare issare anche la bandiera verde dell'Islam. Non crede che, sempre nello spirito di un 'confronto leale' e di un 'dialogo costruttivo' siano delle buone idee? E poi per lei ci potrebbe anche scappare il titolo di Grande Imam Onorario d'Italia. Con deferenza Francesco Cossiga.
P.S. Un'altra idea che io le sottopongo nello spirito di un 'confronto leale' e di un 'dialogo costruttivo': far recitare le preghiere rituali dal muezzin, con un idoneo impianto di diffusione, da uno dei pinnacoli del Duomo''.

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