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"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

domenica 28 dicembre 2008

Dove porta il "tanto peggio, tanto meglio"

Dopo aver sentito gli osceni servizi radio-televisi di Claudio Pagliara, corrispondente RAI da Gerusalemme, disonore della categoria dei giornalisti, che mentre è in corso un'autentica "mattanza" si preoccupa di informare i telespettatori italiani che in Israele domina un clima di serena tranquillità, nonostante l'incombente minaccia del lancio di nuovi razzi Kassam (ricordate la storia di Davide e Golia?), mi sento di pubblicare un editoriale tratto da "notizie minime della non violenza in cammino", in gran parte condiviso.




Dove porta il "tanto peggio, tanto meglio"? Chiunque guardi nel proprio cuore lo sa.
Certo, vale per tutti il diritto alla legittima difesa. Certo, nella genealogia dei torti subiti e delle ragioni della propria paura chiunque puo' risalire molto, molto lontano. Ma Gandhi disse una volta che l'antico principio dell'occhio per occhio alla
fine rende tutti ciechi. E la civilta' giuridica nasce proprio con la rottura della catena delle vendette.
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Hamas e' un movimento fondamentalista, che non rigetta la pratica del terrorismo.
Israele e' uno stato di diritto, che non rigetta la pratica del terrorismo.
Ma quando si uccide non si uccide un movimento sociale, non si uccide un ordinamento giuridico, non si uccide una visione del mondo religiosa, non si uccide una organizzazione politica: si uccidono esseri umani. Si uccidono sempre esseri umani.
E il fatto che ad essere uccisi siano sempre esseri umani, non simboli o strutture, non forme o sistemi, ma sempre esseri umani, ebbene, questo dovrebbe essere argomento definitivo per espellere dal novero degli strumenti della politica la pratica dell'uccidere. Poiche' essa dal punto di vista dell'umanita' sempre fallisce il suo scopo preteso, ovvero sempre raggiunge lo scopo reale di massacrare essa umanita'. Ogni uccisione, ed a maggior ragione ogni atto di terrorismo e ogni atto di guerra - che dell'uccisione di molti esseri umani consistono - sono contro l'umanità intera.
Gli stati europei sono, con pochi cambiamenti in verita', gli stessi che per secoli hanno praticato la persecuzione antiebraica, fino a quel culmine che e' stata la Shoah. Gli stessi stati europei in cui ancor oggi si pratica, con la connivenza di
fondamentali istituzioni quando non su loro iniziativa, una persecuzione antiaraba e antimusulmana in cui razzismo e oppressione di classe, pregiudizio culturale e religioso e sfruttamento servile della forza lavoro migrante si intrecciano con esiti di perversa ferocia.
I regimi dei paesi arabi - generalmente corrotti e autoritari, quando non esplicitamente totalitari - hanno quasi tutti e quasi sempre (per infami calcoli di presunto interesse strategico e di effettuale costruzione del consenso interno) contribuito di fatto alla persecuzione del popolo palestinese e propagandato, quando non direttamente praticato, l'odio e la persecuzione del popolo ebraico; e nulla ha danneggiato di piu' la lotta di liberazione nazionale del popolo palestinese che la parola d'ordine della distruzione dello stato di Israele.
Della totalitaria teocrazia iraniana non mette conto dire. Ne' dell'imperialismo statunitense, i cui efferati crimini sono sotto gli occhi di tutti.
Che la destra italiana oggi finga di non essere antisemita dipende solo dall'esistenza dello stato di Israele: non ci fosse Israele, riprenderebbero i pogrom. Chi dimentica questo e' un mascalzone. Che anche in non piccola parte della sinistra italiana sia fortemente presente uno scellerato sentire antisemita che arriva fino all'inconsapevole ma effettuale riciclaggio degli slogan nazisti e' una tragica, abominevole realtà.
Della chiesa cattolica e' inutile dire: io sento ancora l'odore della carne bruciata negli autodafe'.
Che i responsabili e i complici dei massacri in Afghanistan non abbiano voce in capitolo e' chiaro: la loro voce reca vomito di sangue.
Che gli ideologi che predicano irrealistiche scempiaggini non abbiano voce in capitolo e' chiaro: mentre loro fantasticano, esseri umani vengono uccisi.
E si potrebbe - si dovrebbe - continuare. Ma per ora fermiamoci qui. Per giungere a quale conclusione? Che la pace e il diritto cominciano dove cessano le uccisioni.
Che ogni omicidio e' un atto di terrorismo contro l'intera umanita'. Che una persona uccisa e' gia' l'orrore assoluto. Che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
E alle sorelle e ai fratelli palestinesi e israeliani, e della diaspora ebraica e di quella palestinese, ed a quante e quanti con loro si battono con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, perche' cessino guerre e uccisioni, perche' ogni popolo ed ogni persona possa vivere in libertà e dignità, attestiamo ancora in queste tragiche ore il nostro affetto e la nostra gratitudine.
Ed alle organizzazioni ed ai governi che continuano in mille forme, le più flagranti e le piu' subdole, ad uccidere e uccidere e uccidere, questo vogliamo dire: che essi non rappresentano i popoli e le persone, popoli e persone che chiedono innanzitutto il rispetto di quel fondamentale diritto umano che tutti gli altri diritti umani promuove e consente: il diritto a non essere uccisi.
Cessi l'occupazione del Territori e nasca lo stato di Palestina, sovrano e democratico. Cessi la minaccia di sterminio alla popolazione ebraica di Israele, e possa quel paese vivere in pace e sicurezza. Cessino in Israele le politiche razziste e persecutorie verso la popolazione palestinese. Cessi ovunque il sostegno ad ogni terrorismo, e ad ogni guerra. Si sviluppi la democrazia in Medio Oriente. La democrazia: antifascista, antimilitarista, antimaschilista.
La pace si costruisce con mezzi di pace. Le armi sono il nostro comune nemico.
Nell'ora del dolore di questo si sia consapevoli: che vi e' una sola umanità, che ogni vittima ha il volto di Abele. Che nelle iniziative di solidarietà umana e nelle lotte di umana liberazione sempre deve esservi coerenza tra i mezzi e i fini: salvare le vite, non sopprimerle; rispettare i diritti e la dignita' di ogni essere umano, non calpestarli.

1 commento:

abbo ha detto...

ora più che mai si sente il vuoto tremendo lasciato da Rabin, intelligenza mai sostituita e purtroppo ultimo grande leader di una sinistra israeliana ridotta ai minimi termini