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"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

venerdì 7 novembre 2008

Pietà per tutti i morti

Permesso di soggiorno a punti: è la proposta di cui si è discusso nei giorni scorsi. È un modo per affrontare il fenomeno epocale delle migrazioni. I dati ufficiali dell’ONU e degli organismi ecclesiali dicono che sono 119 milioni i migranti che si spostano sul nostro pianeta, spinti dalla miseria e dalla fame; e determinano nei paesi cui sono diretti conflitti di ogni genere: razziali, religiosi, culturali. Alcuni fuggono da governi repressivi, altri da situazioni di guerra che rendono impossibile la vita. La violenza di base ne scatena altre nel corso della migrazione cui sono costrette queste persone: è la difficoltà di ottenere una nuova forma di esistenza che non sia quella clandestina nei paesi d’arrivo ed è la violenza dei trafficanti cui devono affidarsi i migranti per raggiungere lontane e spesso illusorie località di rifugio. Il cristiano porta nella memoria il modello dell’Esodo e per questo considera il povero come il “luogo” della presenza e dell’incontro con Dio.
Morire di frontiera. Accade da vent'anni lungo i confini dell'Europa. Sono soprattutto naufragi, ma non mancano incidenti stradali, morti di stenti nel deserto come tra le nevi dei valichi montuosi, piuttosto che uccisi da un'esplosione nei campi minati, dagli spari dell'esercito turco o dalle violenze della polizia in Libia o in qualche container. Fortress Europe, una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime delle frontiere, calcola che siano 13.148 le morti documentate. Questi sono i punti che i migranti hanno già accumulato. Nel silenzio di tutti.
Il 2 novembre credenti e non credenti fanno insieme memoria dei morti. È un giorno dove si incontrano pietas credente e pietas umana. Proponiamo perciò un momento di pietas per queste migliaia di uomini, donne, bambini che sono sepolti non solo in fondo al mare o in qualche sperduto campo, ma anche nella memoria e nella considerazione dei più. La chiesa del Suffragio coltiva la memoria dei “Caduti di tutte le guerre”: anche le migrazioni assumono oggi, come sempre nella storia, l’apparenza e le conseguenze di una guerra. È un nuovo massacro che lascia cadaveri senza nome né volto. La condizione di migrante è una condizione di "non cittadinanza", che rende milioni di esseri umani dimezzati e alieni rispetto alla comunità dove vivono o muoiono, e arriva a disgiungere il migrante dalla stessa dignità di essere umano.
La sera di venerdì 7 novembre – alle ore 21 nella cripta della Madonna del Suffragio (Corso IV Novembre) sarà celebrata una Messa per tutti quelli che sono “clandestini” anche nella morte. dwf

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