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sabato 8 novembre 2008

Cossiga: «Speriamo che ci sia qualche ferito»

Riprendo e offro alla lettura di tutti dal http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com questo articolo (non firmato). E' demenza senile o è un dire ad alta voce, in maniera paradossale e parossistica, un pensiero che si aggira nelle menti di molti? O non descrive un aspetto del clima che si sta creando in Italia, prima attraverso il revisionismo storico, poi attraverso un decisionismo che vuole annullare ogni diritto di opposizione e di dissenso, che vuole umiliare l'avversario politico visto e presentato come nemico (anche se il leader maximo usa espressioni diverse e più colorite e volgari), che attua il diritto a governare con l'abolizione di fatto del Parlamento, che dà a taluni gruppi nerovestiti una sensazione e una convinzione di impunità? Io ho sospetti, non risposte...

La polizia lasci che i manifestanti del mondo della scuola, universitari e studenti delle scuole medie superiori, continuino a manifestare e facciano anche danno. Anzi, l’ideale sarebbe che «qualche commerciante, qualche proprietario di automobili, e anche qualche passante, meglio se donna, vecchio o bambino» fossero feriti o «danneggiate, se fosse possibile, la sede dell’arcivescovo di Milano, qualche sede della Caritas o di Pax Christi». È l’ennesima provocazione del presidente emerito della Repubblica che, in una lettera aperta al capo della Polizia Antonio Manganelli, ha messo nero su bianco i suoi “consigli” sul modo migliore per affrontare il problema delle manifestazioni studentesche di piazza, o meglio su come usare “la durezza” reprimendo le proteste degli studenti quando diventeranno troppo difficili da gestire con la semplice presenza delle forze dell’ordine come deterrente.
«Gli studenti più grandi, anche se in qualche caso facendosi scudo con i bambini, hanno cominciato a sfidare le forze di polizia, a lanciare bombe carta e bottiglie contro di esse e a tentare occupazioni di infrastrutture pubbliche, e ovviamente, ma non saggiamente, le forze di polizia hanno reagito con cariche d’alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante. E’ stato, mi creda - dice a Manganelli - un grande errore strategico. Io ritengo che, data anche la posizione dell’opposizione queste manifestazioni aumenteranno nel numero, in gravità e nel consenso dell’opposizione». Secondo Cossiga «un’efficace politica dell’ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti. A mio avviso, dato che un lancio di bottiglie contro le forze di polizia, insulti rivolti a poliziotti e carabinieri, a loro madri, figlie e sorelle, l’occupazione di stazioni ferroviarie, qualche automobile bruciata non è cosa poi tanto grave, il mio consiglio è che in attesa di tempi peggiori, che certamente verranno, Lei disponga che al minimo cenno di violenze di questo tipo, le forze di polizia si ritirino, in modo che qualche commerciante - prosegue - qualche proprietario di automobili, e anche qualche passante, meglio se donna, vecchio o bambino, siano danneggiati, se fosse possibile la sede dell’arcivescovo di Milano, qualche sede della Caritas o di Pax Christi, da queste manifestazioni,e cresca nella gente comune la paura dei manifestanti e con la paura l’odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft o da qualche redazione, ad esempio quella de L’Unità, li sorregge».
Poi la provocazione: «L’ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio come ho già detto un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita». A quel punto «io aspetterei ancora un po’ - dice - adottando straordinarie misure di protezione nei confronti delle sedi di organizzazioni di sinistra. E solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di “Bella ciao”, devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uddicendendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell’ordine contro i manifestanti, ma senza arrestare nessuno». «E il comunicato del Viminale dovrebbe dire che si è intervenuto - conclude Cossiga - contro manifestazioni violente del Blocco Studentesco,di Casa Pound e di altri manifestanti di estrema destra, compresi gruppi di naziskin che manifestavano al grido di “Hitler! Hitler!”».

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