«Berlusconi chiede il silenzio sulle sue vicende private. Però parla con i giornali e ripete la favola di una montatura della sinistra, condita anche con battute pesanti sulla mia persona. Non è la prima volta e anche se ci sono gli estremi per esigere le scuse non mi interessa. Non è né la mia carica né la mia persona che oggi devono essere risarcite. Il presidente del Consiglio ha un dovere di trasparenza e verità verso gli italiani a cui non può sottrarsi con depistaggi mediatici». Lo dice la vicepresidente della Camera ed esponente del Pd, Rosy Bindi. «Non siamo stati noi - aggiunge - a interrogarci sulla moralità della vita privata del presidente del Consiglio. La ha fatto sua moglie che ha detto 'basta' e con coraggio ha chiesto a tutti di riflettere sul degrado della vita pubblica, sull'immoralità del potere e una politica trasformata in avanspettacolo. La signora Lario ha ragione, non possiamo far finta di nulla e nel Paese non possono restare i dubbi sulla natura dei rapporti tra il capo del Governo e una minorenne. Il presidente Berlusconi deve fare chiarezza e stavolta non basterà dire che era tutto uno scherzo. In qualunque altro Paese questa vicenda provocherebbe un sussulto di dignità delle istituzioni. Per molto meno - conclude Bindi - un presidente degli Stati Uniti ha dovuto rendere ragione ai suoi concittadini».
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