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"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

mercoledì 27 maggio 2009

Berlusconi è un pericolo per l'Italia

Dopo le patetiche scene di ieri sera a Ballarò, il canonico - ops, scusate - il ministro Bondi livido nella sua difesa della "purezza" dell'intrepido cavaliere senza macchia e senza paura, il dipendente Belpietro che come sempre parlava da politico in campagna elettorale e non come giornalista, mi stupisco che non sia balenata nè a Franceschini nè al Direttore di Repubblica una semplice obiezione: a detta dei due moralizzatori di cui sopra il giovane ex fidanzato di Noemi non sarebbe un testimone attendibile perchè ha avuto una condanna a due anni e sei mesi... Bene. Quanto sono attendibili e degni di stare in Parlamento la settantina di deputati e senatori della Destra che hanno condanne ben più gravi passate in giudicato, o svariati reati per cui sono inquisiti? E il Grande Corruttore è persona attendibile? Lui che si è salvato dalle condanne perchè si è fatto un cumulo di leggi che lo hanno salvato da tutti i processi, ma non dalle condanne di riflesso (vedi processo Mills-Berlusconi)! O che si è salvato perchè i suoi avvocati sono riusciti a far naufragare i processi nella prescrizione. Che sua moglie definisce, evidentemente già prima del caso Noemi, una "persona malata" che ha bisogno di essere aiutata?... L'ira funesta del Grande Corruttore si scatenerà ora anche sul Financial Times - di cui ripropongo l'editoriale -, come già su Repubblica e su tutti quelli che vede come ostacolo alla sua megalomania. Ciò non toglie che l'analisi sia giusta e condivisibile, ancorchè integrabile da una lunga serie di altri elementi. Odio contro Berlusconi? Lascio alla sua coscienza (se ce l'ha ancora) le valutazioni. Io non da oggi, ma da quindici anni affermo che lui è il Grande Corruttore di ogni spirito etico nel popolo italiano, prima con la cultura da ventre e sottoventre propugnata dal suo impero televisivo e poi con il potere acquisito. Ma ritengo anche che chi è amorale o immorale nella vita privata non può essere morale nella vita pubblica. Al massimo è un ipocrita! dwf

Probabilmente il fascismo non è il futuro dell’Italia. Vale la pena accennarlo perché è quello che da alcuni viene previsto. Molti affermano che la crisi finanziaria più Silvio Berlusconi diano come risultato il ritorno al fascismo. Dopotutto, in effetti il fascismo iniziò proprio con una crisi.
Ma oggi il ritorno del regime è un risultato improbabile. Nei primi anni ’20, quando Benito Mussolini salì al potere, l’Italia era uscita traballante dalla brutale vittoria di Pirro sugli austriaci del 1918, dal degrado della classe politica e dalla minaccia sempre più incombente del totalitarismo di sinistra. Certamente Berlusconi non è Mussolini: lui ha squadre di starlet, non di camicie nere.
Il vero pericolo si trova da un’altra parte. Durante i 15 anni della sua carriera politica – sempre come primo ministro o come leader dell’opposizione – Berlusconi ha avuto un’ampia e incondizionata occasione di spostare gli animi nazionali verso destra. E tutto questo l’ha fatto non con una rigida propaganda, ma con la regolare concentrazione di sfoggio, di sbrilluccichio e ragazze, e dello stile iperbolico dei media, ormai adattati alla retorica che vede tutta l’opposizione come comunista e lui stesso come la vittima.
Ora, mentre vengono poste stringenti domande sul suo rapporto con un’adolescente aspirante starlet – sollevate innanzitutto dalla moglie – Berlusconi si sta scagliando contro il più ostinato dei suoi interrogatori, il quotidiano di centro-sinistra “La Repubblica”, e ha lanciato una minaccia velata attraverso un suo collega e ha cercato di rendere invalide le domande perché sarebbero politicamente contaminate.
Berlusconi ha dimostrato la stessa belligeranza contro i magistrati – che hanno giudicato che il premier ha pagato l’avvocato inglese David Mills per non essere accusato di corruzione – chiamandoli “attivisti di sinistra” , nonostante il Parlamento lo abbia reso immune dalle azioni giudiziarie.
Non soddisfatto neanche di un Parlamento così utile, lo ha pure chiamato “inutile” e ha affermato che dovrebbe essere ridotto drasticamente a 100 membri e dovrebbero essere aumentati i suoi poteri. E’ riuscito a risvegliare le masse a suo favore incoraggiando un’ “iniziativa popolare” per raccogliere le 500mila firme necessarie per fare la riforma.
Ma il vero pericolo di Berlusconi è di diverso ordine rispetto a quello di Mussolini. Il pericolo è che i media indeboliscano il contenuto serio della politica e lo sostituiscano con il divertimento. Il pericolo è quello di demonizzare senza pietà i nemici e di rifiutarsi di garantire una base indipendente ai poteri in competizione. Il pericolo è di mettere una fortuna al servizio della creazione di un’immagine smisurata, composta da affermazioni di successo senza fine e di sostegno popolare.
Il fatto che Berlusconi sia così dominante è colpa, in parte, di una sinistra vacillante; di istituzioni deboli e, talvolta, politicizzate; di un giornalismo che troppo spesso ha accettato uno status subalterno. Ma soprattutto è colpa di un uomo ricchissimo, potentissimo e sempre più spietato. Non è fascista, ma è comunque un pericolo in primo luogo per l’Italia e, per tutti, un esempio deleterio.
(Traduzione di Fabrizia B. Maggi)

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