____________________________________________________________________

____________________________________________________________________
"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

giovedì 8 gennaio 2009

Padre Musallam, parroco di Gaza

"Qui a Gaza ci rifiutiamo di distinguere tra musulmani e cristiani. Oggi tutti soffrono insieme... I cristiani a Gaza sono il popolo della Palestina. E non temono di essere aggrediti dai musulmani, la cui maggioranza è del tutto contraria ad azioni contro i cristiani".

“Pesanti bombardamenti, un gran numero di vittime, i soldati israeliani non distinguono più tra civili e combattenti, questa è guerra, guerra, guerra; qualcuno provi a fermarli”
Nella sua parrocchia della Sacra Famiglia, padre Manuel Musallam, unico sacerdote cattolico della Striscia di Gaza, racconta l’ennesima tragedia di un popolo senza patria chiuso da decenni in una prigione e inascoltato dal resto del mondo.
“I soldati israeliani si trovano nell’area dei loro vecchi insediamenti abbandonati nel 2005 - dice - ma non entrano nelle nostre città perché hanno paura di fronteggiare il cuore della resistenza palestinese; i bombardamenti da cielo, da terra e dal mare sono continui, alcuni colpi sono arrivati a nemmeno 20 metri dalla chiesa.
Dopo la morte della piccola Cristine, un’altra bimba è morta questa mattina per il terrore e i boati continui.
Era musulmana, frequentava la nostra scuola, il padre Abu Ras è disperato”.
C’è rassegnazione nelle parole del sacerdote che vede con i suoi occhi ciò che molti mezzi di informazione continuano a nascondere o a far finta di non vedere.
“Gli israeliani – continua – non solo colpiscono indiscriminatamente, ma stanno usando nuove e più insidiose armi. Ho parlato con il direttore del maggiore ospedale di Gaza che mi ha riferito di corpi con strane ferite mai viste prima qui a Gaza. Non so cosa stiano usando, nuove diavolerie di guerra e di morte”.
Chiuso nei confini stretti di una striscia di terra lunga 40 chilometri e larga 15, un milione e mezzo di persone aspetta gli sviluppi di un attacco di cui non si riescono ancora a vedere con chiarezza le finalità.
“Nonostante il resto del mondo dica il contrario, anche perché spinti da una informazione faziosa e disonesta – prosegue il sacerdote - sono stati gli israeliani a violare la tregua ripetutamente, non Hamas.
Hamas non è un movimento estremista, gode del sostegno della popolazione e questo sostegno nell’ultima settimana si è accresciuto.
Moltiplicare i motivi di risentimento dei palestinesi, come sta facendo Israele uccidendo donne, uomini e bambini che non hanno mai preso un’arma in pugno, non farà altro che allontanare ancor di più la pace”.

4/1/2009
padre Manuel Musallam

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Capito appena oggi sul tuo blog, mentre cercavo notizie sulla storia contemporanea dell'Afghanistan...grazie per i tuoi post, e soprattutto per la testimonianza di questo padre Musallam!!
Mi risolleva, in parte, sentire che c'è ancora qualcuno che ha ancora voglia di capire, e di camminare per la pace...e di non schierarsi per una fazione!
Grazie ancora.

Bene@

arial ha detto...

non so se la può interessare ho raccolto tutto il materiale della Comunità cattolica di gaza e tutte le testimonianze del Parroco di gaza qui
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2009/02/comunita-cattolica-di-gaza-video-e.html