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"La coscienza del cristiano è impegnata a proiettare nella sfera civile i valori del Vangelo" ____________________________________________________________________________________________________________________

mercoledì 15 luglio 2009

Quando muore un soldato

Due ottimi interventi di Tonio Dell’Olio

Otto lunghissimi anni in Afghanistan avrebbero dovuto essere sufficienti a far comprendere che la presenza in armi in quel Paese da parte dell’occidente non solo non è utile a nessuno ma rischia di diventare dannosa o tragica per tutti. Se dopo otto anni ci ritroviamo a piangere la morte di un altro giovane e il sentimento del dolore si mescola a quello della rabbia, significa che la pressione militare non può essere l’unica risposta o che quanto meno da sola si rivela insufficiente.
Il corpo senza vita di Alessandro, 25 anni e tanta voglia di vivere, ci urla di rivedere le nostre risposte e gli strumenti del nostro intervento e della nostra presenza nelle zone di crisi del mondo. La risposta del ministro della difesa è vecchia, superata dai fatti, paradossale. Non si può pensare ancora che la soluzione possa consistere nell’aumentare l’efficienza di mezzi e strumenti di guerra.
Caro signor ministro e se invece questa volta giurassimo sulla vita di Alessandro di invertire la tendenza fin qui seguita e rafforzassimo la cooperazione? Se decidessimo di destinare alle popolazioni afghane le garanzie di sviluppo e di benessere che i Taliban non sono in grado di offrire, forse avremmo vinto insieme la prima battaglia. Taglieremmo l’erba sotto i piedi del terrorismo e creeremmo un consenso maggiore di quanto non riescano a fare le armi.

15 luglio 2009 (http://www.peacelink.it/mosaico/a/29932.html)


Ma cos’è sto G8?

G8 pacchetto azionario di maggioranza della Banca Mondiale in grado di condizionare l’economia e la finanza di tutti i Paesi. Di condannare a morte o richiamare in vita gli abitanti di un’intera regione del mondo.
G8 tappeto rosso del potere, Holliwood della politica, festival di quelli che contano per davvero o che credono di contare.
G8 che sa di non bastare più a se stesso perché la Cina non è vicina: è andata oltre; l’India s’è fatta strada; il Brasile è leader continentale.
G8 che detta le regole del mercato mondiale sempre a favore dei soliti noti e grandi elettori.
G8 di Genova 2001, due mesi prima della strage delle Torri Gemelle non fiuta l’aria, redige un documento finale nel quale la parola terrorismo non appare nemmeno di striscio.
G8 vetrina buona, club dei ricchi, status simbol del potere, buono per una foto ricordo e per dire “io c’ero!”.
G8 sfarzo e spreco.
G8 è l’automobilista romano incazzato, incastrato nel traffico che urla: “Buffoni, statevene a casa invece di rompere le palle alla gente che lavora”.
G8 in visita allo zoo umano della tragedia abruzzese e gli abruzzesi non sono d’accordo.
G8 novanta per cento della produzione e del commercio di armi.
G8 strette di mano e pacche sulle spalle.
G8: la gente, i drammi, la miseria ma anche le speranze sono altrove.

9 luglio 2009 (http://www.peacelink.it/mosaico/a/29901.html)

1 commento:

Anonimo ha detto...

good start