Observator: Gaza non vale una Messa

giovedì 26 marzo 2009

Gaza non vale una Messa

2 commenti:

arial ha detto...: ho ricevuto un premio segnalazione e ho deciso di condividerlo con te http://frammentivocalimo.blogspot.com/2009/03/ringrazio-marte-qui-il-regolamento.html; 29 marzo 2009 alle ore 18:39
MindLab ha detto...: Niente male come discorso. Personalmente non amo molto i preti per via di screzi e soprusi perpetrati da loro nei miei confronti, però ammetto che questo è un bell'intervento ed un'ottima testimonianza sulla situazione nella striscia di Gaza. Mi ha colpito molto il fatto che lei abbia usato le parole "ottenere il permesso di entrare a Gaza" quando una persona in realtà, accingendosi ad uscire da uno stato, in questo caso quello di Israele, al massimo debba attendersi il permesso di uscire. Questa piccola differenza fa pensare...; 1 aprile 2009 alle ore 02:19

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Appunti alessandrini - Presentazione

Comunicato stampa

APPUNTI ALESSANDRINI per un dibattito politico

Nei prossimi giorni riceverete la Newsletter APPUNTI ALESSANDRINI per un dibattito politico. L’iniziativa nasce da un gruppo di persone accomunate dalla voglia di animare la discussione sui temi di politica generale e alessandrina, aperte al contributo di coloro che condividono lo stesso desiderio.

Crediamo che oggi la vita della nostra comunità soffra di mancanza di dialogo e confronto sul merito delle cose e chiamiamo questa carenza “afasia”, ossia perdita o alterazione della parola.

Certo, di parole ne sentiamo tante, perfino troppe, e tante ne leggiamo tutti i giorni sulla stampa locale e nazionale. Eppure, raramente sono discorsi di chi è interessato a discutere serenamente e con ragionevolezza sulle questioni. Più facilmente sono parole di chi cerca di imporre la propria visione all’avversario politico, senza tenere in conto alcuno le sue ragioni. Così, invece che costruire un dialogo, si ottiene semplicemente un incrocio di monologhi, al termine del quale le parti, anziché uscire arricchite dalle reciproche idee, si ritrovano esattamente al punto di partenza, forse un po’ più esacerbate.

Contro questo modo di intendere la vita politica, noi crediamo sia possibile riscoprire un linguaggio comune. Un linguaggio deve porsi l’obiettivo di mettere le persone in comunicazione tra loro. Questo non significa rinunciare alle proprie idee o pretendere che le opinioni e le affermazioni abbiano tutte lo stesso valore.

Al contrario. Noi pensiamo che esista una oggettività nel discernere. Tale oggettività è fatta di logica, di senso della realtà, di esperienza, di studio, di ragionevolezza e di dimostrabilità di quanto si asserisce. Ma proprio per questo, non si deve aver paura del confronto sereno e leale, che legittima la controparte secondo la massima che recita “penso di avere ragione, ma potrei anche avere torto”.

Spesso inoltre, si scopre che la ragione e il torto non stanno completamente da una parte sola. In questi casi la sintesi che si sviluppa dal dialogo può risultare superiore alle posizioni di partenza ed aiutarci a svelare un frammento di verità.

Certamente noi abbiamo delle idee, anche in termini politici. A grandi linee potremo definirci democratici e liberali, convinti che libertà individuale e responsabilità, in particolare quella sociale, siano inscindibili come le due facce di una medaglia. La persona ha una sua sfera individuale inviolabile, ma l’uomo è un essere sociale e quindi non può non tenere conto, nello svolgimento della sua vita, degli altri uomini.

Partendo da questi presupposti, per dare un contributo ad uscire dalla “afasia” abbiamo pensato di creare questa piccola pubblicazione. Ci piacerebbe potesse servire da stimolo alla discussione, in modo sobrio ma pungente. Se riusciremo in questo intento, anche solo in piccola parte, avremo fatto probabilmente un servizio alla Comunità nella quale viviamo.

Gli ideatori di APPUNTI ALESSANDRINI per un dibattito politico

Agostino PIETRASANTA, Marco CIANI, Walter FIOCCHI, Dario FORNARO, Roberto MASSARO, Carlo PICCINI

Perchè questo blog

Come si può leggere dalle note biografiche personali e dal primo articolo, buona parte del mio impegno e della mia riflessione è stato in questi anni dedicato alla "comunicazione" sia come prete sia come giornalista pubblicista con gli editoriali pubblicati sul settimanale della mia Diocesi, Alessandria. Una caratteristica precipua del settimanale, La voce alessandrina, caratteristica indicata dal Vescovo Charrier (dal 1989 al 2007 alla guida della Diocesi) era la libertà del giornale: "Un giornale o è libero o non è un giornale". Ai collaboratori chiedeva di "farsi voce di chi non ha voce", di essere stimolanti, "graffianti", di dare una interpretazione dei fatti, della notizia di cronaca, di dar vita ad un giornale che fosse stimolo ad una lettura cristiana della realtà, lettura ispirata dal Vangelo e dal pensiero sociale cristiano. Bene o male abbiamo cercato di farlo, fino a quando questo è stato possibile. Non ci siamo chiusi al confronto; ogni dissenso sulle posizioni espresse aveva diritto di pubblicazione; la linea seguita era quella di chi, nella Chiesa di questi anni recenti, non voleva contrapporsi, fare muro contro muro, erigere "fortezze" sentite come assediate da una cultura "altra" rispetto a quella dei credenti; si è cercata la via del dialogo, della mediazione non al ribasso, non del minor male possibile, ma del miglior bene possibile.Ora questo spazio non è più disponibile per diverse mutate situazione intra ed extra ecclesiali, e lo dico senza nessuna intenzione polemica, riconoscendo la legittimità di scelte diverse sia in campo ecclesiale che politico, senza poi partire dal presupposto che le mie - e quelle di altri amici - siano le posizioni pregiudizialmente giuste e corrette! Ritengo però che non sia venuta meno la necessità di uno spazio di riflessione, di dialogo, di ricerca di ciò che unisce gli uomini e le donne di buona volontà, di tentativo di interpretazione della realtà, delle idee, della stessa cronaca, prima che di sottolineare e pietrificare ciò che divide. Per questo ho pensato di affidare ulteriori riflessioni a questo blog, aperto, colloquiante, spero. Vi troveranno posto riflessioni legate all'attualità ecclesiale, sociale e politica, ma anche verranno riproposte riflessioni degli anni passati che non abbiano perso la loro valenza pur nel trascorrere del tempo. Vuol essere uno spazio aperto anche al contributo - sollecitato! - di altri. Chi desidera intervenire con proprie personali riflessioni potrà inviarmele per email così da essere inserite nel blog, perchè questo spazio non appaia come un monologo del sottoscritto, ma uno spazio aperto e libero. Ed è sempre possibile per tutti inserire commenti; l'unico limite è quello del buon gusto e della buona educazione oltre che della legalità e dell'assoluto rispetto per le persone... Sarà anche un modo per reagire all'omologazione ipocrita e mercenaria di gran parte dell'informazione nel nostro Paese. dwf

Preghiera dei giornalisti

O Maria,
la tua giovane vita è stata segnata
da una notizia impensata e impensabile,
che è diventata la Buona Notizia per tutta l'umanità.
Tu hai provato l'emozione ed il turbamento
che tutti sentiamo di fronte agli eventi.
E sei capace di dare ospitalità a Dio
nella tua casa e nella nostra casa.
O Maria,
anche noi giornalisti siamo chiamati a dare notizie
che possono costruire o possono distruggere,
possono orientare o disorientare,
rendere felici o rendere infelici.
Aiutaci, o Maria,
a raccontare sempre la verità
con lo stile sapiente della carità
per allargare la casa della speranza.
O Maria,
la tua libertà è stata un raggio di luce,
che si è piegato soltanto davanti a Dio,
perché Dio è il senso e lo scopo della libertà.
Donna della bella Notizia,
aiuta noi giornalisti a non vendere mai la nostra libertà
al calcolo dell'interesse o del potere,
affinché diamo acqua pulita alla gente
che desidera costruire un mondo migliore.
Amen.
mons. Angelo Comastri

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giovedì 26 marzo 2009

Gaza non vale una Messa

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